Come sempre avviene in questi casi, tuttavia, sono più d'uno i gruppi criminali che si gettano su un determinato "filone", non appena questo appare sufficientemente redditizio. Inevitabile, quindi, nella maggioranza dei casi, che anche al di là dell'arresto dei singoli delinquenti il fenomeno criminale in sé prosegua.
Il nuovo episodio arriva direttamente da San Bellino, ed è stata la stessa vittima a denunciarlo sui social.
La tecnica è la stessa vista nel recente passato. Presumibilmente, i ladri compiono tutta l'operazione in pochi minuti, infilandosi sotto l'auto e tranciando, con un flessibile, il catalizzatore. Il dispositivo, in sé, interessa poco o nulla i malviventi, che invece sono decisamente interessati alle materie prime che entrano nella sua fabbricazione, tra le quali anche metalli pregiati.
Ovviamente in quantità minime. Bande criminali che, però, lavorano sulle quantità, riuscendo a mettere a segno anche più furti al giorno, riescono comunque a raggranellare un discreto profitto, visto che il furto è stato calcolato avvenire in circa 7 minuti al massimo.
Tratto da "La Voce di Rovigo"
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