Ottobre rosa nel ricordo delle donne ficarolesi prematuramente scomparse. Una giornata davvero emozionante, quella organizzata in occasione dell’Ottobre rosa. Una “Camminata rosa” nel “ricordo di Sefora, Martina e tutte le donne volate via troppo presto”. Anche il Comune rivierasco ha partecipato a questa importante e sentita iniziativa durante il mese per la sensibilizzazione e la ricerca contro il tumore al seno promosso in provincia da Andos onlus Rovigo. Pro loco Ficarolo ha partecipato all’organizzazione, con la collaborazione del comune, di Avis, Aido e Auser Ficarolo. Presenti alla conclusione della giornata, la presidente Anna Maria Cavallari con la figlia Lalla e alcune volontarie del direttivo Andos. “L’evento di oggi è stato particolarmente toccante - spiega la presidente della Pro loco Silvia Pellegrini - abbiamo ricordato amiche che purtroppo ci hanno lasciato troppo presto a causa della malattia. Tra queste, Sefora Celeghin e Martina Andreasi. Sefora ha sempre collaborato alle iniziative di Andos a Ficarolo e Martina ha sostenuto con forza le associazioni impegnate nella sensibilizzazione e nel sostegno alla ricerca”.
Consegnata una targa in onore di Sefora al figlio Stefano. “A lui e al fratello Matteo - ha detto la presidente Pro loco - rinnoviamo un affettuoso abbraccio. Un caro abbraccio anche alla famiglia di Martina” a cui sarà portato un fiore.
“Il pensiero - ha concluso la Pellegrini - va a tutte le donne della nostra comunità che sono stata portate via troppo presto dal male, il loro ricordo è la forza che deve spingere la ricerca e la speranza per chi sta lottando. Ringraziamo per la partecipazione e la collaborazione il sindaco Fabiano Pigaiani con il vicesindaco Agostino Paramatti, l’assessore Debora Grechi, i consiglieri di maggioranza e minoranza, il consigliere regionale Laura Cestari e i tanti partecipanti alla camminata. Un ringraziamento particolare al bar Al Cacciatore e Darkly Bar, al negozio Margherita 3B di Stellata e alla segretaria Sara Passini che ha confezionato e gli omaggi”.
Tratto da "La Voce di Rovigo"
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