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Immagine del redattoreMilo Gamberini

La casa della paura è qui

Anche quest’anno Lerry e Laura Motta, di Porto Viro, hanno allestito la loro casa in occasione di Halloween. Ormai è diventata una consuetudine, in questo periodo, andare a far visita alla loro abitazione. E le sorprese sono sempre numerose, anzi, “paurose”. Tombe, scheletri, streghe, mostri e zucche, sono i protagonisti dell’allestimento che, come sempre, è creato con passione da Lerry.

Infatti, nelle ultime settimane, al rientro dal lavoro, ha allestito l’abitazione. La moglie Laura, lo asseconda e riceve sempre con un grande sorriso i visitatori che arrivano da ogni dove. Oltre alla parte esterna, c’è anche il tunnel della paura, dove ci sono maschere particolari, coltelli di plastica, mani, braccia, piedi e teste “tagliate”. Insomma, un angolo di Porto Viro è allestito davvero come in America, dove la festa di Halloween è molto sentita. Quindi la “Casa stregata”, in questi giorni è meta, per grandi e piccini, dove si possono fare foto, e rimanere incantati dalla suggestione che creano i rumori soprattutto all’imbrunire.

Alcuni dicono che la festa di Halloween trovi le sue origini nella festa celtica di Semhain che coincide con il capodanno celtico. Cioè la festa che segnava l’ultimo raccolto prima dell’inizio della stagione fredda, per questo motivo era la festa più importante per i celti. Perché rappresentava un momento di passaggio fuori dal tempo. Da qui deriva il carattere mortuario che si trova in Halloween. I celti credevano che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottigliasse e che i due mondi potessero entrare in comunicazione. Cioè che i morti potevano tornare nel mondo dei vivi ed entrare in contatto con essi.

Festeggiata negli Stati Uniti e in Inghilterra, negli ultimi anni la festa ha preso piede anche in Italia, e nella tra il 31 ottobre e il 1° novembre, molti bambini e, spesso anche adulti, girano mascherati da creature mostruose per il famoso rito del “dolcetto o scherzetto”. Si dice che quindi possono salvarsi da terribili scherzi a tinte macabre solo regalando dolci.

Tratto da "La Voce di Rovigo"

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