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Immagine del redattoreMilo Gamberini

Nove aziende cinesi chiuse

Scattano i controlli dell'Ispettorato del Lavoro di Rovigo su numerosi comuni per contrastare il lavoro in nero ma soprattutto insicuro, che alcune attività mettono in atto e che troppo spesso la fanno franca. Come reso noto dalla nota stampa del comando di Venezia, in questo caso sono stati intensificati i controlli su determinate attività commerciali, come parrucchiere, centri massaggi, bazar.

Dai controlli effettuati sono emerse inadempienze in materia lavoro e di sicurezza sui luoghi di lavoro quali: mancata redazione e/o aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi, mancata nomina e formazione dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione dei rischi, omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, l'impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione dell'instaurazione del rapporto di lavoro, omessa nomina del medico Competente e visita medica per i lavoratori in relazione alla mansione svolta, mancata gestione delle emergenze e primo soccorso e violazioni in materia di videosorveglianza sui luoghi di lavoro e controllo dei lavoratori.

In totale 11 le attività controllate operanti nel settore dei servizi alla persona e i comuni interessati dai controlli ispettivi che hanno consentito di far emergere le principali irregolarità sono stati Adria, Rosolina, Porto Viro, Stienta, Rovigo, Occhiobello.

Sono invece 28 i lavoratori individuati di cui 3 in nero, mentre i provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale adottati sono stati 9, di cui 6 per gravi motivi di sicurezza e 3 per lavoro nero. Parlando di sanzioni invece, sono state 23 le violazioni accertate, per un complessivo di oltre 60mila euro.

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