Un budget di poco più di 60 euro per affrontare le prossime due settimane. È il caso di una donna di 72 anni, parzialmente invalida e con una pensione molto bassa, che a causa delle continue spese si trova ora costretta a centellinare ogni euro per affrontare i giorni che verranno. “Ho una pensione di 550 euro - conferma Cristina - di questi me ne sono rimasti 63 con cui devo arrivare a fine mese. Volevo comprare un po’ di frutta e i medicinali, ma visto quanto mi è rimasto devo rivedere tutte le spese”. Cristina racconta di vivere nelle case popolari del quartiere della Commenda e come tanti altri cittadini, di essersi trovata in forte difficoltà anche per i rincari delle bollette. “Motivo per cui ho partecipato al bando del comune che dava un aiuto economico per pagarle - spiega - Il bando prevedeva il rimborso delle utenze domestiche relative al periodo da maggio 2021 ad aprile 2022, ed era destinato ai residenti nel Comune con un Isee ordinario o corrente 2022 non superiore a 18 mila euro”.
Il contributo stabilito è di due tipi: un massimo 300 euro per gli Isee di prima fascia, ovvero da un valore di zero a 13 mila euro, e uno massimo di 200 euro gli Isee superiori a 13 mila fino a 18 mila. “La domanda si poteva presentare on-line, ci sono riuscita ma il sito era veramente complesso. Ho scelto le bollette per cui chiedere il rimborso fino ad un totale di 294 euro. Ho inoltrato la domanda e ho ricevuto conferma che la procedura era andata a buon fine”.
Cristina era convinta di avere tutte le carte in regola per accedere al bonus, data la condizione economica precaria. “Quando giorni dopo sono andata a sentire se fosse stata accettata la signora che aveva gli elenchi scorrendo i nomi, circa un migliaio, mi ha detto che non risultavo”. Un’amara sorpresa per la donna che faceva conto su quell’importo per affrontare altre spese.
“Trecento euro sono molti soldi per me, non capisco cosa sia andato storto. Sono veramente amareggiata e demoralizzata perché speravo davvero di ricevere questo aiuto”. L’ipotesi è che la signora non sia stata presa in considerazione perché sprovvista di un conto corrente bancario su cui versare il contributo, una condizione specificata proprio nel volantino informativo che pubblicizzava il bando.
“Non ho un conto, e di conseguenza un Iban perché quando arriva il momento della pensione vado in posta e ritiro direttamente i contanti - conferma - Con le spese del mese alla fine non avanza molto e per quello non ho un conto in banca. Ora mi ritrovo con pochissimi soldi e due settimane davanti, con la spesa da fare e le medicine da acquistare. Dovrei anche fare rifornimento all’auto, una vecchia macchina a metano che per me è fondamentale per spostarmi perché non riesco a camminare per tanti metri se non con il carrellino, molto scomodo e doloroso per fare spostamenti. Contavo molto su quell’aiuto ma non è arrivato. Sono davvero disperata, non so davvero come fare”.
Il comune, una volta contattato per comprendere cosa sia andato storto ha confermato che cercherà di fare le opportune verifiche e di andare in supporto dell’anziana. “Verificheremo la specifica domanda - ha specificato l’assessore al Welfare Mirella Zambello -, e chiederemo di poter contattare la signora per le altre opportunità di aiuto che i servizi potranno offrire".
Tratto da "La Voce di Rovigo"
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