Una condanna e 12 rinvii a giudizio è il risultato dell'indagine da parte della guardia di finanza, iniziata nel 2019 ma che oggi ha portato i suoi risultati. Indagine che è andata ad accertare come certi imprenditori avevano messo in atto un meccanismo molto complesso ai fine di evadere il fisco, e allo stesso tempo mettere in difficoltà i loro rivali sul mercato, riguardante il settore auto e il settore bevande.
In questo questo gli evasori si trovavano in una posizione di vantaggio nei confronti degli altri imprenditori, creando così concorrenza sleale visto che non avevano esborsi e così potendo proporre prezzi sempre più concorrenziali.
Il meccanismo aveva portato a generare un giro di fatture false pari a circa 20 milioni di euro, allo scopo di abbassare il gettito fiscale nei confronti dello stato, ed ha coinvolto 13 imprenditori del basso polesine, tra cui 3 erano già sottoposti a misure cautelari.
Nella mattina del 2 novembre presso il tribunale di Rovigo sono usciti i primi verdetti, la maggioranza cioè 12 indagati hanno discusso un'udienza preliminare, finendo come di rito rinviati a giudizio, quindi sarà nella fase dibattimentale che si avrà una sentenza di primo grado, mentre 1 solo ha scelto il rito abbreviato venendo condannato a 7 anni e 4 quasi.
Sempre poco tempestivi purtroppo arrivano questi provvedimenti, perché nel frattempo causa un po' la crisi , poi successivamente il COVID-19 e alla fine ci si mettono questi "imprenditori" molto attività sono state costrette a chiudere i battenti, pur essendo da molti anni sul mercato.
Tratto da "I&I Time"
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