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Immagine del redattoreMilo Gamberini

Neanche i rodigini conoscono il centro

A quanto pare la città di Rovigo deve ancora trovare una sua vera e propria identità turistica, si certo in questi giorno il centro sembra essere tutto un fermento, però nasce una polemica da una lettera scritta da un turista romagnolo che, domenica scorsa dopo essere stato in città per visitare la mostra di Robert Capa (quella sì promossa a pieni voti) ha trovato tutto attorno un deserto, con negozi e persino ristoranti chiusi per turno di riposo, a 20 giorni da Natale.

L’offerta culturale di certo non manca, tutto attorno però non c’è un sistema di comunicazione efficace, ci sono poche le strutture in grado di aiutare il turista ad orientarsi per la città.

Nicola racconta: “dal punto di vista turistico penso che la città sia molto attiva, soprattutto negli ultimi tempi a livello culturale. Penso, in particolare, a tutte le interessanti mostre che vengono organizzate a palazzo Roverella e che sicuramente attraggono anche persone da fuori. Per me, però, mancano occasioni di divertimento magari per altre fasce d’età”.

A seguire Massimo, che commenta: “io vengo da fuori, ma conosco bene la città. Trovo che sia carina e che dal punto di vista culturale le scelte ci siano, ma non sono ben segnalate. Servirebbe una maggior diffusione delle comunicazioni. Uno trova le informazioni quasi per caso, consultando perché vuole farlo. Se, poi, devo guardare al centro storico, penso ci sia molto lavoro da fare visto che a livello di negozi si sta svuotando in favore di uno spostamento verso i centri commerciali. Da questo punto di vista, il centro è da rivitalizzare”.

C'è poi la testimonianza di Andrea: “credo che dal punto di vista turistico ci sia qualcosa da migliorare. Sebbene ci siano delle proposte, strutture ricettive e segnaletica non vanno di pari passo con le stesse. Non mi sembra ci siano tante attività di accoglienza turistica e, in particolare, chi non conosce la città non riesce ad orientarsi perché mancano proprio le indicazioni. Tra l’altro c’è un ufficio turistico, ma se non sei di Rovigo, non hai idea di dove sia. E sarebbe fondamentale”.

Ultima ma non meno importante Gianna (guida della città di Rovigo): “secondo me, i rodigini si lamentano troppo e non conoscono davvero bene quante opportunità ci sono in città. Penso, in particolare, a palazzo Roverella, una realtà che propone mostre di calibro nazionale e internazionale due volte l’anno, attirando turisti da tutta Italia. Quindi, invito anche i nostri concittadini a venire a visitare le mostre e capiranno che questa città ha tanto da dare a chi viene da fuori”.

Rovigo avrebbe capacità e potenzialità, ma deve trovare il modo di evolversi e distinguersi da questo punto di vista ed essere più recettivo dal punto di vista turistico.

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