Dopo il cedimento strutturale in tutti sensi della "strada del pastore", piccolo tratto di strada che unisce Mazzorno alla zona industriare (zona ex autodromo) di Adria e Loreo, Simoni si esprime in merito sia a quanto è accaduto e sia sui lavori fatti.
I tecnici del comune non hanno fatto altro che ribadire quanto era ovvio e sotto gli occhi di tutti, e cioè che la strada era diventata troppo pericolosa per il traffico e per questo è stata chiusa a tempo indeterminato.
In questo modo non si fa altro che isolare e creare disagio a chi "tagliava" per Cavanella e poi per Mazzorno per andare a lavorare, ovviamente la soluzione è rifare il manto, ma doveva essere fatto da subito visto lo stato disastroso della strada che prima era tutto un ghiaione e enormi buche, quindi è evidente che il fondo non è stato fatto come andava fatto.
In Merito Simoni dice: "Se i lavori si devono fare, che almeno si facciano bene", “Invece, solo un anno dopo, i lavori di asfaltatura di località Squero, necessari per poter agevolmente collegare Cavanella Po con Mazzorno Sinistro, quindi Loreo e Adria, passando per l’area industriale attrezzata Aia dove insistono importanti aziende, denotano oggi tutti i difetti di una asfaltatura non idonea per il tipo di terreno e di sottofondo che sta sotto la cosiddetta strada del pastore".
L'ex vicesindaco continua così: "È una zona torbosa molto diffusa nel nostro territorio polesano, fatto di acqua, campi e canali di scolo, e che quindi va trattata con precauzione mediante studi e soluzioni adeguate, necessari sia in fase di progettazione che di realizzazione delle asfaltature. Invece sono sotto gli occhi di tutti i danni che oggi si sono verificati con cedimenti strutturali della carreggiata, forse accentuati dalle ultime piogge, ma sicuramente già presenti da molti mesi. E questo nonostante il volume di traffico sia davvero basso, quasi esclusivamente autoveicoli e piccoli furgoni, viste le limitazioni di portata della strada, che quindi è accessibile ai pochi mezzi agricoli e camion di chi va alle aziende agricole locali, ma non a grandi volumi di mezzi pesanti”. “La soluzione migliore, visto che si trattava di una chiusura temporanea di massimo un paio d’anni del ponte sulla Sp41, sarebbe stata quella di sistemare bene la strada bianca esistente, con ulteriori riporti e consolidamenti di ghiaia nei punti più sensibili, in modo da compattare il sottofondo e permettere così ai veicoli di transitare in sicurezza, senza spendere quei 107mila euro che sono serviti per fare asfalti che oggi stanno letteralmente sprofondando".
Conclude il suo intervento dicendo: "Sarebbe stata la migliore soluzione, visto che tra qualche mese il ponte danneggiato sulla Sp41 verrà sistemato e riaperto al traffico, rendendo quindi quei 100mila euro davvero una spesa inutile su una strada che tornerà ad essere usata solo dai pochi residenti locali. Piuttosto, con quei soldi sarebbe stato meglio proseguire l’opera di asfaltatura e sistemazione della strada arginale lungo il Po in direzione Bottrighe, che presenta ancora oggi punti ammalorati e che andranno quanto prima, comunque, asfaltati.
Ad oggi, purtroppo, l’unica cosa da fare è registrare l’ennesima 'pressapochezza' nell’esclusiva ricerca di facili consensi che il sindaco Barbierato ha portato avanti per tutto il mandato di amministrazione civica. Nessuna programmazione vera, ma un vivere alla giornata che ha portato ad un decadimento e a continui sprechi di risorse che una città come una comunità come Adria non può più permettersi”.
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